Due sgabelli, una panca e una corda sono gli unici oggetti in scena che evocano i troni di Carlo Magno e Agramante oppure le tende dei paladini rivali Orlando e Rodomonte. Qui si affrontano tre grandi poemi della letteratura cavalleresca: Morgante, Orlando innamorato e Orlando Furioso, in una riscrittura che ne sottolinea la portata comica. Un racconto che passa di bocca in bocca, dove personaggio e narratore si inseguono continuamente, trascinando lo spettatore in una rotolata fatta di narrazione, caricature, gag ed evocazioni per scoprire Orlando come non l’avevamo mai visto!
Maria odia essere toccata e si taglia i polsi e, per scappare dalle paranoie della propria famiglia, si ritroverà nelle situazioni più assurde. Si farà coccolare da un fantasma...