Due sgabelli, una panca e una corda sono gli unici oggetti in scena che evocano i troni di Carlo Magno e Agramante oppure le tende dei paladini rivali Orlando e Rodomonte. Qui si affrontano tre grandi poemi della letteratura cavalleresca: Morgante, Orlando innamorato e Orlando Furioso, in una riscrittura che ne sottolinea la portata comica. Un racconto che passa di bocca in bocca, dove personaggio e narratore si inseguono continuamente, trascinando lo spettatore in una rotolata fatta di narrazione, caricature, gag ed evocazioni per scoprire Orlando come non l’avevamo mai visto!
Perché Cyrano non ha il nasone? Chi ha scelto di nascondere il proprio passato sotto la tesa del cappello e di cimentarsi con le rime dell’immortale poeta-spadaccino? Un uomo di...